Aumento degli investimenti pubblicitari su internet
Iab Forum 2011: la pubblicità su internet aumenta, +15%. La stampa crolla e nel 2012 il web sarà al secondo posto dopo la tv.
E’ un periodo d’oro per la pubblicità on line. Lo Iab Forum, in corso a Milano oggi e domani, conferma una tendenza che entro il 2012 porterà internet ad essere il secondo media dopo la televisione in termini di investimenti, superando la carta stampata, come avviene ad esempio già negli Usa.
CRESCE L'ONLINE - Salvatore Ippolito, Presidente vicario di iab Italia ha aperto i lavori annunciando gli ottimi dati sul futuro del mercato pubblicitario online. Per quest’anno l’aumento finale degli investimenti pubblicitari su web è previsto intorno al 15% rispetto all’anno scorso, sfiorando 1,2 miliardi di euro (1.188 milioni). Nel 2006 era appena il 4%. Il display, banner, rich media e filmati, hanno un rialzo del 16%. In ascesa anche gli investimenti in visibilità sui motori di ricerca, +18%. Dati positivi dunque, che hanno come contraltare la diminuzione degli investimenti sul cartaceo, calati di oltre un quarto negli ultimi cinque anni. A trainare l'incremento, spiega Ippolito, sono sia l’aumento dell’investimento medio, sia quello delle aziende inserzioniste, cresciute quest’anno del 27%. Se come dato globale gli investimenti in pubblicità sono scesi del 3% si comprende ancora di più come internet abbia una funzione trainante nell’economia italiana e sia ancora in fase crescente, in controtendenza a quasi tutti gli altri mezzi pubblicitari.
LA SFIDA CON GLI ALTRI MEDIA E' APERTA, MA L'ITALIA DEVE MIGLIORARE- "La forbice si allarga e il divario con gli altri mezzi di comunicazione diminuisce". Tuttavia in Italia c'è un vincolo di ordine culturale e un altro di ordine infrastrutturale. Siamo ancora poco attivi sulla rete, soprattutto nella fascia più adulta della popolazione e la rete veloce non raggiunge tutto il Paese". Attualmente l'obiettivo è quello di azzerare o quanto meno ridurre al minimo il divario che sussiste con alcuni altri Paesi europei come Germania e Gran Bretagna: in quest'ultima nazione gli investimenti arrivano a 4,7 miliardi, mentre in terra tedesca a 3,6 miliardi. Ippolito ha poi aggiunto: "Per adesso siamo cresciuti anche grazie alle difficoltà dei nostri concorrenti. In questo modo ci siamo affermati come mezzo di comunicazione, ma i prezzi sul web restano bassi. Complice anche la crisi". Per Ippolito, inoltre, alcuni eventi che accadranno il prossimo anno (gli Europei di calcio, le Olimpiadi di Londra e le elezioni presidenziali americane) non faranno altro che aumentare l'audience. "I dati di crescita e le previsioni dimostrano quanto l'online sia ormai un media strategico per le aziende – spiega Ippolito - Abbiamo così superato un periodo di consolidamento ma anche una prima fase di affermazione delle potenzialità dell'online che ha visto Iab Italia impegnata in un grande lavoro di education e diffusione della cultura digitale". Nonostante questi dati, e nonostante il numero di utenti internet sia in continua crescita e sfiori i 30 milioni, la internet economy vale il 2% del Pil, la metà rispetto alla media europea. “Ci sono ancora cose da fare - afferma Ippolito -: investire in formazione e infrastrutture”. In ogni caso, secondo gli operatori, la crescita del settore é un fenomeno inarrestabile e nel 2015, emerge dalle previsioni di Iab, la internet economy varrà il 4% del Pil, ci saranno 35 milioni di utenti e la pubblicità varrà 2 miliardi di euro.
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